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ATTUALITA'

Cindy Sheehan e la politica del “meno peggio”

A quanto pare, Cindy Sheehan potrebbe condurre il suo attivismo politico ad un nuovo livello.

La madre del movimento contro la guerra, mentre partecipava al Forum Sociale Mondiale in Venezuela, ha detto ai reporter che sta considerando di concorrere contro la senatrice Dianne Feinstein alle primarie democratiche del prossimo giugno in California.

Cindy Sheehan, la politica del meno peggio (ANSA) Radiokcentrale.it

Fare luce sulle malevole ombre di guerra che aleggiano attorno alla Feinstein sarebbe un punto focale della sua campagna. Senza dubbio, la Sheehan riceverebbe un generoso sostegno nella sua ricerca di voti in una California dove la resistenza alla guerra è sempre in aumento. E probabilmente Sean Penn si schiererebbe dalla sua parte per farsi fotografare. Il New York Times scriverebbe i propri viscidi op-ed. Infine, la Fox News impiegherebbe le proprie brigate della diffamazione. Questa, potenzialmente, potrebbe essere la più grande cosa che abbia visto il movimento contro la guerra sin da quando la Sheehan ha piantato la propria tenda fuori dal ranch a Crawford di Dubya.

C’è un tranello, comunque. La Sheehan concorrerebbe come una democratica. La sua campagna contro la guerra per il Senato, di conseguenza, terminerebbe dopo le elezioni primarie di quest’estate, se non riuscisse ad ottenere una vittoria. Di certo, questo si verificherebbe sole se la Sheehan decidesse di appoggiare la Feinstein – che ha descritto come una “spregevole guerrafondaia”.

Per fortuna, non riesco a immaginare l’astuta Sheehan fare qualcosa del genere.

Le parole di Cindy Sheehan

Lo scorso ottobre, Cindy mi ha informato che non avrebbe appoggiato alcun sostenitore della guerra. “Non sosterrò alcun democratico pro-guerra. Mi pento di aver sostenuto John Kerry nel 2004”, ha detto. “Il movimento non ha ottenuto nulla dalla sua candidatura”.

Cindy Sheehan, le sue parole (ANSA) Radiokcentrale.it

Infatti aveva ragione. E il movimento non guadagnerà nulla da Cindy Sheehan se lei non porterà la sua protesta fino al Giorno delle Elezioni, e oltre. Anche se fallirà ben presto, cercando di eliminare la Feinstein alle primarie, la Sheehan potrebbe ancora continuare la sua crociata contro la guerra. Ma dovrebbe voltare le spalle al Partito Democratico e in particolare alla senatrice Dianne Feinstein.

Cindy Sheehan non è l’unica pacifista che concorre contro la spregevole Feinstein. Todd Chretien, che è anche un leader nel movimento contro la guerra nello Stato dell’Oro, parteciperà come candidato del Partito Verde. A seguito delle speculazioni per cui anche la Sheehan stava pensando di sfidare la Feinstein, Chretien ha detto, “Do il benvenuto a Cindy, ma la senatrice Feinstein se l’è cercata”. Se Cindy sfidasse la senatrice Feinstein nelle primarie democratiche, la senatrice scoprirebbe quanto sia diventata impopolare tra la base dei Democratici.

Questo è il motivo per cui Cindy Sheehan dovrebbe concorrere per il Senato. Più persone si scagliano contro l’orribile posizione della Feinstein sull’Iraq, meglio è. Il Partito Democratico deve capire che gli attivisti contro la guerra non sosterranno candidature pro-guerra in qualsiasi partito. E se non cambia tono, la Sheehan dovrebbe galantemente sostenere la campagna di Todd Chretien – perché il Partito Verde e Chretien riflettono ovviamente l’opinione della Sheehan sull’Iraq meglio che la Feinstein e i Democratici.

Un rischioso crocevia

Se la Sheehan presenterà i documenti per la campagna, probabilmente giungerà a un rischioso crocevia dopo le primarie, dato che organizzazioni come Progressive Democrats for America (che, mi viene detto, sosterebbe la sua campagna) e MoveOn.org preferirebbero vederla mettersi in linea con i Democratici anziché continuare nella sua richiesta di porre fine alla guerra in Iraq. La Sheehan e il movimento contro la guerra farebbero meglio a sostenere un candidato come Chretien che soccombere al “meno peggio”.

Dunque speriamo che nel Giorno delle Elezioni 2006, Cindy Sheehan sia in corsa, oppure gomito-a-gomito con Todd Chretien, in scena durante un’enorme marcia contro la guerra.

Joshua Frank è l’autore di Left Out Left Out!: How Liberals Helped Reelect George W. Bush, pubblicato dalla Common Courage Press. Potete ordinarne una copia ad un prezzo scontato attraverso il blog di Josh: www.BrickBurner.org. Josh può essere contattato all’indirizzo: BrickBurner@gmail.com.

Di Joshua Frank

Traduzione a cura di Carlo Martini per www.radioforpeace.info

Redazione

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