Che cosa sono le criptovalute e a che cosa servono

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Oggi si sente spesso parlare di criptovalute, ma che cosa siano realmente non è ancora chiaro a tutti.

Il termine “criptovaluta” indica delle valute puramente virtuali basate su un sistema crittografato e, nella maggior parte dei casi, totalmente autonome e non governate da banche o Stati. Questo è uno degli aspetti, ma certo non l’unico, che le differenzia dalle monete fiat, tra le quali rientrano ad esempio l’euro e il dollaro.

La prima vera criptovaluta della storia, il bitcoin, è nata per offrire un’alternativa alle valute tradizionali, ma ad oggi non è ancora riuscita a entrare nell’uso comune e viene perlopiù usata per investimenti speculativi basati sulla compravendita.

Nel corso degli anni, c’è stato un vero e proprio boom di monete virtuali crittografate; tra le più recenti troviamo Cardano. Se siete interessati a conoscere le previsioni su Cardano nel medio e lungo periodo, potete trovare in rete articoli interessanti sull’argomento.

Criptovalute: le origini

Sebbene la prima vera criptovaluta sia stata lanciata nel 2009, l’idea di creare monete virtuali ha avuto origine negli anni Ottanta grazie a un informatico di origine americana, David Chaum, il quale realizzò l’anno successivo l’ECash, una moneta elettronica, ancora priva di sistemi di crittografia, che venne persino scelta da una piccola banca per i micropagamenti.

Il bitcoin

Ad aprire le porte alla grande rivoluzione dei blockchain è stato però Satoshi Nakamoto, pseudonimo di una persona di cui non si conosce l’identità, il quale pubblicò in rete, nel 2008, un documento nel quale anticipava il lancio, avvenuto l’anno successivo, di quella che è ancora oggi la criptovaluta più conosciuta: il bitcoin.

L’idea dietro ai bitcoin è rivoluzionaria e pone la moneta virtuale quale alternativa al denaro fiat a controllo statale e bancario. Purtroppo ad oggi questa moneta, così come quelle che l’hanno seguita, non è ancora riuscita a raggiungere questo scopo.

Il bitcoin è una criptovaluta opensource, ossia fornita con codice aperto; questo aspetto ha permesso ad altri sviluppatori di dare vita, partendo da questa, ad altre criptovalute, come il Litecoin.

Le altre criptovalute

Non tutte le criptovalute sono nate come alternativa alle valute tradizionali; tra le tante – ad oggi sono oltre 4500 – ve ne sono alcune, come Ripple e Stellar, nate per gli scambi interbancari e altre, come Ether, Neo e il più recente Cardano, destinate principalmente alla creazione di smart contract.

Nel mucchio troviamo anche IOTA, nato sull’onda dell’evoluzione dell’Internet delle Cose, Internet of Things in inglese. Il fine di questa criptovaluta è quella di essere utilizzata per effettuare pagamenti tra dispositivi collegati nello IoT.

Come funzionano gli investimenti in criptovalute

Pur essendo nato per gli scopi più svariati, quasi tutte le criptovalute sono convogliate prevalentemente verso i portafogli degli investitori, come strumenti di investimento alternativi a quelli tradizionali.

Come qualsiasi altro investimento, anche questo presenta dei rischi, i quali derivano, in questo specifico caso, dalla volatilità delle monete virtuali, i cui valori sono instabili e fortemente soggetti a fluttuazioni.

Prima di decidere se investire in criptovalute e su quali puntare, è fondamentale studiare i grafici e i dati di riferimento; chi non possiede le nozioni per applicare analisi tecniche o fondamentali, può avvalersi della consulenza di personale qualificato che potrà fornire consigli e indicare come e quando è più conveniente entrare in un certo investimento, nonché quali strategie seguire.

Chi desidera iniziare a investire, può aprire un conto su una delle piattaforme di trading online certificate e gestite da intermediari finanziari, caricare una somma di denaro e iniziare a effettuare compravendita di criptovalute.